La realtà dei sogni

 

Commedia in tre atti.

Personaggi:
Giuseppe → padre 60 anni
Anna → madre 55 anni
Maria → figlia 27 anni
Pietro → marito di Maria 32 anni
Carlo → amante di Maria e amico di famiglia 30 anni
Sergio → fratello di Giuseppe 56 anni
Scena : una stanza da pranzo con un tavolo semi imbandito per il pranzo di Natale. Sulla sinistra del tavolo
un’apertura che porta ad un corridoio nascosto al pubblico. Un albero di Natale è all’estrema sinistra in un
angolo del palcoscenico ed è illuminato con luci ad intermittenza.

 

 

Primo atto

 

È il giorno di Natale e sono le 11 di mattina. Si sentono rumori di stoviglie e si sente parlare due donne del più e
del meno . Le voci vengono da fuori campo come se le due donne stessero in un’altra stanza, certamente la
cucina. Le donne parlano di come cucinare il pesce o quanto tempo deve ancora cuocere il ragù. La scena è
vuota e dal corridoio si sentono dei passi che si trascinano come di qualcuno che si appena svegliato. Dopo
poco compare Giuseppe che sbadiglia, ha i capelli sconvolti come se adesso si fosse alzato dal letto.
Giuseppe: si guarda intorno vede la tavola semi imbandita e guarda le luci intermittenti sull’albero di Natale.
Sbadiglia di nuovo. Poi dice con voce roca “che nottata” si aggiusta i capelli con la mano, guarda
l’orologio sul muro si strofina gli occhi per mettere a fuoco l’immagine dell’orologio “sono le 11”
sbuffa “mi sono svegliato almeno cinque volte questa notte” si aggiusta la camicia nel pantalone “e
girati da qua e girati da la . Questa notte non ho dormito proprio” si siede su una delle sedie intorno
al tavolo “poi quando è l’ora di alzarti, ecco che allora ti viene sonno. E in un niente si fanno le 11”
sente le donne parlare fuori campo “Anna” chiama , non avendo alcuna risposta “Anna” chiama
nuovamente.
Anna fuori campo: “Lo senti tuo padre? Finalmente si è svegliato”
Maria fuori campo: “ lascialo stare ieri siamo andati a dormire tardi”
Anna fuori campo :”Sapessi che ha fatto stanotte! Non è stato un attimo fermo” dopo una breve pausa “si
girava da una parte e dopo qualche minuto si girava dall’altra parte” rumori di pentole “e
poi ha russato come un mulo” dopo una breve pausa dove si sentono altri rumori di piatti e
pentole “prima o poi ci separiamo con i letti vedi che ti dico” nel frattempo Giuseppe
accompagna le parole di Anna con la mano sottolineando ogni sua affermazione.
Maria fuori campo : “Me lo dici a me? Mio padre è anziano, Pietro russa da quanto eravamo fidanzati” breve
pausa dove non si sentono più rumori
Anna fuori campo: ”come fai a sapere che russava prima che vi sposavate?” Maria cerca di cambiare quel
discorso che sta prendendo una brutta piega
Maria fuori campo: ”Mamma hai controllato il ragù secondo me sta bruciando sento puzza di bruciato”
Anna fuori campo : “se se cambia discorso tu”
Nel frattempo Giuseppe si è alzato dalla sedie ed è andato ad aggiustare delle luci e delle palline sull’albero. In
scena esce Maria con una pila di piatti in mano e li distribuisce sulla tavola. I piatti sono dodici , sei piani e sei
fondi.
Giuseppe: “Auguri piccola mia. Buon Natale” le va incontro e le da un bacio
Maria:”Auguri papà” ricambia il bacio “mamma ha detto che non hai dormito bene”
Giuseppe:”ieri sera abbiamo mangiato troppo tardi e troppo” fa la faccia schifata “ già dopo quel piatto
enorme” fa segno con la mano per rappresentare le dimensioni del piatto di pasta che aveva
mangiato “di spaghetti con le vongole ero pieno” si tocca lo stomaco ,la figlia lo guarda
Maria: “ poi però hai trovato lo spazio per mangiarti: l’orata al cartoccio, l’impepata di cozze, la frittura di
baccalà , l’insalata di rinforzo , la scarola incappucciata, la frutta secca, gli struffoli e la pastiera” lui la
guarda
Giuseppe: “ e che dovevo fare? Tua madre si sarebbe offesa se non avessi almeno assaggiato un pò di tutto” lei
lo guarda come a dire <ma vallo a dire ad un’altra> cambia discorso “chi viene oggi?”
Maria:”e chi vuoi che venga, siamo gli stessi di ieri sera: io , te, mamma, Pietro, zio Sergio e in più c’è Carlo”
Giuseppe: “Quando c’è da scroccare quello c’è sempre”
Maria: “Carlo non ti è mai piaciuto. Di la verità”
Giuseppe:”la verita? Mi è antipatico. Sta sempre qui dentro a curiosare a vedere che facciamo, cosa mangiamo,
dove andiamo” fa una pausa “ ma non ha una ragazza?”
Maria:” che io sappia no”
Giuseppe:”alla sua età io avevo due o tre ragazze. C’erano dei giorni che avevo appuntamento con tutte e tre
ragazze ” fa segno di tre con la mano “ad orari diversi naturalmente. Pensa…” la figlia lo interrompe
Maria:” si lo so … me lo hai raccontato almeno mille volte. Elena alle 17 al bar, Emanuela alle 19 per un pizza ed
alle 23 la più bella Carla per passare la notte” lo dice come se avesse letto un copione mentre completa
la distribuzione dei piatti sul tavolo poi da uno sguardo al padre che resta esterrefatto, sbuffa ed esce
dalla scena. Lui resta insoddisfatto di non aver potuto raccontare le sue avventure giovanili. Nello stesso
momento entra la moglie con i bicchieri e le posate. È arrabbiata lo si nota come mette i bicchieri e le
posate sul tavolo
Anna:” Giuseppe vedi cosa devi fare, io non ti sopporto più. Russi come un asino che raglia” lui la fissa con
sguardo indignato poi dice cosa gli avrebbe fatto piacere sentirsi dire da sua moglie
Giuseppe:” Giuseppe mi dispiace che non ti sei sentito bene questa notte, hai avuto mal di stomaco? Mi potevi
svegliare ti avrei fatto una camomilla”
Anna:si ferma nel distribuire i bicchieri sul tavolo e lo affronta “guarda che per colpa tua neppure io ho chiuso
occhio questa notte” poi con tono più pacato “va bé lasciamo perdere oggi è Natale” riprende a
posizionare bicchieri e posate, questa volta senza nervosismo. Giuseppe le va vicino e le da un bacio sulla
guancia
Giuseppe:”Auguri” lei ricambia “dove sono Sergio e Pietro?” chiede
Anna:”Sergio è sceso a comprare le pastarelle “
Giuseppe;”ma oggi è Natale non penso che troverà qualcuno aperto”
Anna:alza le spalle “dice che la pasticceria qui vicino sta aperta fino all’una”
Giuseppe:”se lo dice lui… e Carlo?”
Anna:”non è venuto ancora , ha detto che voleva portare Federico alle giostrine” Giuseppe fissa con insistenza
le gambe di Anna. Tra le gambe, da dietro, nota una protuberanza lunga come una coda. Stringe lo
sguardo meravigliato di vedere una cosa del genere
Giuseppe.”Anna ma hai la coda?” le chiede, lei lo guarda, poi si guarda la coda che adesso le esce quasi
completamente da sotto la gonna
Anna:”bé, adesso te ne sei accorto? E da sempre che ho la coda” lui fa la faccia meravigliata
Giuseppe: “overamente!! E non me ne sono mai accorto? Neppure quando abbiamo fatto quelle cose là?” lei lo
fissa con aria superficiale
Anna:”non so cosa intendi per quelle cose là, ma se intendi quelle!” lo guarda “be diciamo che non ricordo più
quando l’abbiamo fatto l’ultima volta”
Giuseppe: “l’ultima volta non è stato un mese fa?” lei lo fissa
Anna: “di quale anno?” ha finito di distribuire le posate ed i bicchieri e se ne va. Nel frattempo hanno bussato
alla porta e dal corridoio entra il fratello Sergio con una guantiera di paste nelle mani.
Sergio:è euforico ” ho trovato le pastarelle” Giuseppe fa segno con le mani come per sminuire quanto detto dal
fratello “cosa vuoi dire con quel gesto?” Giuseppe lo fissa con aria dura
Giuseppe:” voglio dire che non è che hai fatto chi sa che cosa, due pastarelle hai comprato”
Sergio:” lo dici tu perché non sai cosa ho dovuto passare per comprare queste due pastarelle come le chiami
tu” il fratello si siede su un’altra sedia del tavolo
Giuseppe:”e che avrai mai passato, tu una strada dovevi attraversare. La pasticceria sta proprio difronte al
portone di casa. Quasi , quasi potevi ordinare le pastarelle dal balcone” Sergio lo fissa indignato
mentre si toglie i guanti e la sciarpa.
Sergio:” prima di tutto” fa segno uno con l’indice della mano destra “ho dovuto attraversare la strada”
Giuseppe:” e che sarà mai”
Sergio:”a quest’ora è da impazzire, macchine da tutte le parti, i motorini che ti sfrecciano davanti e di dietro.
Un inferno”
Giuseppe:”ma c’è un semaforo proprio all’angolo della strada”
Sergio:”se funzionasse”
Giuseppe:”va bé e per secondo?”
Sergio:”non ti dico quanta gente c’era nella pasticceria a comprare le paste”
Giuseppe: lo prende in giro.” Certo è una pasticceria, la gente non va in pasticceria per comprare il giornale”
Sergio:”adesso mi prendi pure in giro” lo fissa con aria nervosa “va bé lasciamo perdere oggi è Natale” si ferma
un attimo per riprendere il discorso di prima “entro nella pasticceria per prendere il numero ed un
uomo con dei foglietti numerati mi consegna un numero. Guardo il foglietto ho il numero 54, gli chiedo
se è il numero per ordinare e lui mi fa” cerca di imitare la voce di quell’uomo “no è il numero per
prendere il numero per ordinare” sorride “capisci? Hanno istituito il numero del numero” continua a
ridere “comunque dopo una mezzoretta ho il mio numero per ordinare quando una signora si arrabbia
con un altro uomo che le ha soffiato il posto visto che lei non era stata veloce a presentarsi al banco per
ordinare. L’uomo non si scompone e le fa leggere un cartello che è posto in alto. Il cartello dice che se
un cliente , possessore di un numero valido, non si dovesse presentare in tempo, il suo numero viene
squalificato dal concorso.
Giuseppe: lo fissa “un concorso?” sorride “ma che per comprare due pasticcini uno deve fare un concorso?”
Sergio”è logico altrimenti non ti vendono i pasticcini” vedendolo titubante continua “ma non sei mai andato a
comprare dei pasticcini in vita tua?”
Giuseppe: alza le spalle “in verità si ma non ho mai dovuto partecipare ad un concorso”
Sergio: si gratta la testa “insomma, prendi il numero del numero, poi una volta che hai preso il numero ed è
arrivato il tuo turno devi esibirti”
Giuseppe:”che devo fare?”
Sergio:”devi esibirti… insomma devi fare qualcosa” quasi spazientito che Giuseppe non sa nulla di questa cosa
“non so ad esempio puoi dire una poesia, oppure puoi cantare o fare acrobazie… insomma devi fare
qualcosa”
Giuseppe: sorride della cosa e pensa che il fratello lo stia prendendo in giro ”e poi che succede”
Sergio”succede che una giuria da dei voti”
Giuseppe: be se il fratello vuole scherzare allora scherzerà anche lui ”aspetta.. aspetta una giuria?”
Sergio:”ufffa devo dirti proprio tutto… una giuria fatto da tutto il personale della pasticceria.. se ti danno più di
sei allora puoi ordinare”
Giuseppe:”altrimenti”
Sergio:”altrimenti no… te ne vai senza pasticcini”
Giuseppe guarda Sergio poi guarda i pasticcini sulla credenza
Sergio:”ti stai chiedendo cosa ho fatto per poterli acquistare”
Giuseppe:”mi hai letto nel pensiero”
Sergio:”ho fatto le capriole”
Nel frattempo entra in scena Carlo. Giuseppe si gira sulla sedia avvicinandosi a Sergio il più possibile poi
sottovoce
Giuseppe:”ma quanto mi è antipatico… non lo sopporto proprio”
Carlo: saluta i due uomini seduti “Salve” i due ricambiano il saluto con la mano alzata
Sergio:”se devo dirti la verità …nemmeno a me è simpatico”
Giuseppe:”ma chi lo ha invitato?”
Sergio:”tua figlia” Carlo è imbarazzato percependo l’ostilità dei due fratelli , si aggira per la stanza e fa finta di
essere interessato all’albero di Natale. Poco dopo entra in scena Maria che vedendo Carlo si illumina
Maria:”Carlo non sapevo che eri arrivato. Non ho sentito il campanello” si tengono per mano
Carlo:” mi ha aperto tua madre. Mi ha visto arrivare e mi ha aperto la porta” lei sorride e lui ricambia il sorriso.
Sembrano due fidanzatini innamorati
Giuseppe: rivolto a Sergio ”non ti sembra che Maria sia troppo contenta della presenza di quel coso?” Sergio
guarda con attenzione i due giovani
Sergio:”dici?” guarda meglio “in effetti” sentono dal corridoio la voce di Pietro che saluta Anna che gli prende il
soprabito e fa le moine al nipote (il nipote non si vede in scema, si intuisce solo la sua presenza) i due
giovani si lasciano con le mani e si allontanano l’uno dall’altra. Giuseppe si meraviglia di questa loro
mossa repentina
Giuseppe:”che è successo hanno preso la scossa” il fratello gli da una leggera gomitata
Sergio:”è arrivato Pietro” e con la mano fa segno delle corna a Giuseppe. Lui guarda la mano poi guarda il
fratello
Giuseppe:”Maria e quello….” Sergio muove la testa su e giù in segno di conferma di ciò che sta pensando
Giuseppe “e tu lo sapevi?” muove nuovamente la testa su e giù in segno di conferma “e Anna lo sa?”
nuovamente fa segno di si con la testa “l’unico fesso che non sa nulla sono io allora” fa nuovamente
segno di si con la testa poi rettifica
Sergio:” in verità non sa nulla neppure Pietro”
Giuseppe:” ma mia figlia è uscita pazza? Non pensa al figlio? Se Pietro scopre questa cosa succede il
quarantotto” Entra anche Pietro in scena seguito da Anna. Giuseppe si zittisce. Carlo e Pietro si
salutano con un gesto della mano.
Pietro: rivolto verso Maria “ tuo figlio è una peste. Non si riesce a tenere nemmeno con le cattive” fa una breve
pausa “appena ha visto le giostrine è stato un attimo a lasciarmi la mano e salire su una delle
macchinine” sorride “ha un carattere deciso sa quello che vuole” sorride di nuovo nel ricordare
quello che è accaduto durante la mattinata “se lo vedevi parlare con il bambino che stava nella
macchinina con lui, non sembrava un bambino di quattro anni” scuote la testa “ dovevi vederlo
come spiegava i comandi della macchina: i pedali del freno e dell’acceleratore … diceva questo devi
premerlo per frenare mentre quest’altro per correre” sorride nuovamente e fa sorridere un po tutti
tranne Maria.
Maria:”ci hai messo il cappellino?”
Pietro:”si che ce l’ho messo ”
Maria: ”sulle giostrine fa freddo , girano veloci”
Pietro:” si sono macchine di formula uno” la prende in giro
Maria:”si prendimi in giro poi se si ammala ci resti tu in casa a curarlo” si sente un rumore in corridoio e Pietro
preoccupato del figlio esce dalla scena entrando nel corridoio. A quel punto Maria prende per mano
Carlo e gli fa gli occhi languidi. Giuseppe vede la scena e scatta verso i due amanti prendendola per
l’altra mano in modo che i due si lascino. Giuseppe spinge Maria verso un angolo della stanza, nel
frattempo entra in scena anche Anna richiamata dal rumore
Giuseppe:”ma ti è andato di volta il cervello?” si volta verso il corridoio controllando che Pietro non stia
tornando nella stanza “se Pietro vi vede mano nella mano qui succede la fine del mondo” Maria è
indispettita dell’atteggiamento del padre
Maria:”sono stufa di nascondermi” fa una pausa “succede quello che deve succedere”
Giuseppe:”allora non mi sono spiegato bene” si altera poi si calma un pochino anche se ogni tanto fissa l’uscita
dal corridoio per controllare che Pietro non sia di ritorno “benedetta figlia ma cosa ti sei messa in
testa” la guarda , lei ha le mani incrociate “perché vuoi buttare via la tua famiglia. Hai un figlio ed un
buon marito” fissa il corridoio “ed è anche un buon padre “ vedendo che queste parole non hanno
avuto alcun effetto sulla figlia “non pensi al dolore che daresti a tua madre?” lei lo guarda
Maria:”non posso farci nulla” prende una pausa “lo amo” Giuseppe si mette le mani tra i capelli
Giuseppe:”cazzo…cazzo… ma come è successo?” Maria fa spallucce
Maria:”è sucesso” scuote la testa “ho deciso, voglio divorziare”
Giuseppe:” Shhh! Sei pazza!” fa segno di abbassare la voce mentre guarda che Pietro non sia ancora tornato dal
corridoio “vuoi che questo Natale ce lo ricordiamo per sempre?” si mette nuovamente la mano tra i
capelli “ok, sai che facciamo?” lei lo guarda con sguardo interrogativo “lasciamo per il momento che
le cose restino così come sono, poi ci mettiamo un giorno, domani o dopodomani, io e te e ne
parliamo di questa cosa e certamente troveremo una soluzione che vada bene per tutti” la fissa
“cosa ne pensi?”
Maria:” va bene ma io non cambio idea sul Carlo” si riavvicina a Carlo ridandogli la mano. Giuseppe si dà due
schiaffi mentre si avvicina alla sedia che aveva lasciato, poi una volta seduto si rivolge a Sergio
Giuseppe: ”ma come è possibile che non capisce la fesseria che sta facendo”
Sergio:” i giovani non capiscono più nulla” sentenzia “vogliono tutto e subito e se si tratta di amore non
guardano in faccia a nessuno” entra di nuovo Pietro in scena dopo che ha quietato il figlio. Senza che
nessuno glielo chieda spiega l’accaduto
Pietro:”non è successo nulla di grave, stava giocando a palla ed ha urtato l’attaccapanni che è caduto
rompendo lo specchio”
Giuseppe:” si è rotto lo specchio?” Pietro fa cenno di si con il capo “ecco lo sapevo sette anni di guai” si gira e si
rivolta sulla sedia “come la mettiamo?” Pietro lo fissa senza capire il motivo di quella domanda
Pietro:” signor Giuseppe e come la vogliamo mettere! Appena si riaprono i negozi , prendo le misure, vado da
un vetraio e mi faccio rifare lo specchio “
Giuseppe:” si sarebbe facile… quando si rompe una cosa non è sufficiente ricomprarla.. orami la cosa è rotta e
non si può più sanare”
Pietro:” e che sarà mai? Era uno specchio come tanti “ Giuseppe muove la testa dondolandola come a dire che
non è proprio la stessa cosa “anzi se devo dire la verità sarà anche meglio, quello che si è rotto era
macchiato”
Giuseppe:” questo si dice dopo che si è persa una cosa. E quella non era buona, non mi faceva le coccole,
quando tornavo a casa non mi sorrideva , non mi capiva”
Pietro:” signor Giuseppe ma stiamo parlando di un pezzo di vetro mica di una persona !”
Giuseppe:” si… scusami hai ragione.. stavo pensando ad altro genere di rottura” guarda la figlia che ha fatto
appena in tempo a lasciare la mano di Carlo non appena aveva visto rientrare Pietro “oggi sono un
po’ scosso” si scusa “ho dormito poco”
Sergio:” alla faccia di dormire poco … ti sei svegliato alle 11” Giuseppe rivolto al fratello
Giuseppe:” ma è possibile che tu non riesci mai a farti i fatti tuoi.. se ho detto che ho dormito poco significa che
ho dormito poco” scuote la testa cercando una qualche scusa “significa che anche se mi sono alzato
tardi ho dormito male e spesso mi sono svegliato” il fratello si scusa alzando le mani
Sergio:”va bene…va bene non parlo più” Anna che ha capito la situazione
Anna:” credo che possiamo metterci a tavola, l’acqua sta bollendo, devo solo mettere la pasta e siamo in
tavola” sta andando verso la cucina quando si ferma “quanta pasta devo mettere ?”
Pietro:” un bel po’ ho una fame” dopo una breve pausa “questa mattina non abbiamo fatto colazione” poi
rivolto verso la moglie “Maria è stata tutto il tempo al telefono, poi si è fatto tardi ed è rimasto solo il
tempo di sistemarsi per venire qua” lei sorride “quando parla con le amiche si dimentica di tutto e di
tutti” lei ricambia un falso sorriso
Giuseppe:” le amiche .. se se. So io con chi stava parlando” Pietro si rivolge con fare interrogativo come se non
avesse bene inteso le parole di Giuseppe, lui si sente scoperto e cerca in qualche modo di chiarire
quella sua dichiarazione “ho detto che parlava sempre con le amiche… anche quando abitava qui da
noi, passava tanto tempo al telefono. Sempre con le amiche , Ti ricordi? Ti mettevi fuori al
pianerottolo a parlare “ poi a bassa voce rivolto al fratello in modo che Pietro non possa sentire “e
io lo dovevo capire che prima parlava con Pietro e poi passava la serata fuori al pianerottolo con
quello” indicando Carlo
Sergio;” noi lo avevamo capito” gli dice sottovoce
Pietro:” fuori al pianerottolo ?” gli chiede meravigliato
Giuseppe:” si, si metteva fuori al pianerottolo, lo faceva per non farsi sentire da noi e parlava per ore ed ore
sempre con le amiche ” poi guarda la figlia “è una ragazza timida” a voce bassa “tann’accirir” la fissa
nuovamente “è vero a papà?” lei fa cenno di si con la testa , poi rivolta alla moglie “per me non
buttare molta pasta non ho molta fame “ Anna va in cucina e Maria la segue. Giuseppe e Sergio
restano seduti , mentre Carlo e Pietro si guardano poi Pietro chiede a Carlo
Pietro:” tu sei sempre vissuto qua?”
Carlo:” sempre. Noi abitavamo proprio alla porta accanto alla loro” sorride “possiamo dire che io e Maria siamo
cresciuti insieme”
Giuseppe:” come due fratelli” interrompe la loro conversazione. Carlo riprende
Carlo:” ne abbiamo fatti di giochi insieme”
Giuseppe:” non hanno mai giocato a medico e dottore” interrompe nuovamente
Pietro:” si può dire che Maria la conosci più tu che io” lui lusingato
Carlo:” si la conosco bene e da ogni punto di vista”
Giuseppe:” è solo una conoscenza platonica” i due guardano per l’ennesima volta Giuseppe poi riprendono
Pietro:” Sei fidanzato?” lui lo guarda perplesso “hai una ragazza, qualcuno con cui ti vedi?” si fa un silenzio in
attesa della risposta di Carlo
Carlo:” si ho una ragazza”
Pietro:” Come mai oggi non sei con lei?”
Giuseppe:” eh! Come mai?” chiede anche lui , poi rivolto al fratello “qua le cose si stanno mettendo male” lo
spinge “fai qualcosa”
Sergio:” e che devo fare?”
Giuseppe:” sei inutile. Sei buono solo a comprare le pastarelle” lui lo corregge
Sergio:” a vincere il concorso per acquistare le pastarelle”
Giuseppe:” si a vincere il concorso” rivolto nuovamente al fratello “se non facciamo qualcosa Pietro capisce
tutto e qua succede il quarantotto” Sergio all’improvviso si alza dalla sedie e si mette a ballare
distraendo per un attimo i due uomini. Poi Pietro riprende il discorso e Sergio si arrende e si risiede.
“sei uno stupido” lo mortifica “come pensavi di distrarli facendo un balletto ?”
Carlo:” la situazione non è facile”
Pietro:” i genitori di lei non vogliono?”
Carlo:”no, non è questo” dopo un attimo di silenzio “è sposata” lui fa una smorfia di meraviglia mentre
Giuseppe si mette a ballare. Loro lo guardano per qualche istante poi si concentrano un’altra volta nel
loro discorso. Giuseppe torna a sedersi.
Sergio:” non avevi detto che ero uno stupido a pensare di distrarli con un balletto” il fratello lo fissa
Giuseppe:” be si vede che gli stupidi passano a due” Sergio tutto sommato è contento della risposta del
fratello. Pietro riprende il discorso che stranamente gli interessa
Pietro:” quindi hai l’amante!” Carlo accenna ad un sorriso
Carlo:”in effetti è lei che ha un amante”
Pietro:”giusto è lei che è sposata ed è quindi lei l’amante” sorridono entrambi “quindi non vi incontrate
spesso” bevono del liquore che Pietro ha precedentemente versato ad entrambi mentre Giuseppe è
sempre più preoccupato.
Carlo:” ci vediamo quando possiamo” fa un altro sorriso di circostanza e sorseggia il suo liquore
Pietro:” non so se riuscirei a tradire mia moglie” sorseggia “ dovrei raccontare un mucchio di bugie” scuote la
testa “no, non sono il tipo”
Carlo:” e se fosse tua moglie a tradirti?” Giuseppe che stava assaggiando il liquore lo sputa di colpo al sentire
quelle parole . tossisce ed i due sono distratti un attimo dalla situazione
Pietro:”mia moglie?” Carlo fa cenno di si con la testa “no, mia moglie non è il tipo di avere un amante”
Carlo:”ma immaginiamo che tua moglie Maria abbia un amante”
Pietro:”immaginiamo”
Carlo:”certo immaginiamo” Giuseppe interviene
Giuseppe:” penso che adesso possiamo metterci a tavola” invita i due ad accomodarsi con la speranza che
questa sua mossa sia capace a distrarli da quel discorso pericoloso . ma i due non prendono in
nessuna considerazione il suo invito. Pietro riflette su quello che si è detto
Pietro:” quando una donna diventa mamma è difficile che poi si possa innamorare con un altro uomo”
Carlo:”io non ne sarei tanto sicuro. Ad esempio la mia amante ha un figlio”
Pietro:” quindi mi sta dicendo che Maria potrebbe avere un amante?”
Giuseppe:”potrebbe…. È una possibilità ma quasi nulla” i due guardano Giuseppe che li ha appena interrotti poi
ritornano al loro discorso
Carlo:” allora cosa faresti?” Pietro si gratta la testa
Pietro:” a volte bisogna trovarsi in certe situazioni per sapere cosa fare… Certo sarei arrabbiato e nello stesso
tempo mi sentirei triste” dopo una breve pausa “mi cadrebbero tutti i castelli che avevo nella testa.
Tutti i progetti svanirebbero nel nulla. Mi sentirei solo…ecco mi sentirei solo”
Carlo:”Pensi che potresti, certamente con rabbia, accettare il suo tradimento?”
Pietro:” si, certamente accetterei la sua decisione” ci riflette su “però”
Carlo:”però”
Pietro:” dipende se lo scoprissi da solo o se lei me lo confessasse” Carlo alza il bicchierino ormai vuoto che ha in
mano
Carlo:”giusto”
Pietro:”certo se lo scoprissi non so cosa potrei fare.. penso anche che potrei picchiare il suo amante”
Carlo:” se invece tua moglie ti dicesse che non ti ama più e che ha un altro?” senza aspettare la risposta “ tu
allora accetteresti questa sua decisione!”
Pietro:” si , a malincuore ma l’accetterei. La prima cosa nella vita è il rispetto delle persone e principalmente
delle loro decisioni” Carlo lo fissa con soddisfazione “tu, invece, cosa faresti?”
Carlo:” vuoi dire, se avessi una moglie e questa mi tradisse?” Pietro fa cenno di si con il capo “farei la stess
a cosa che faresti tu”
Pietro:”quindi anche tu la lasceresti andare” Carlo alza le braccia in segno affermativo e di libertà. Nel
frattempo entra Maria con il pane da mettere a tavola. Carlo, approfittando di un momento di
distrazione di Pietro che discute dell’albero con Sandro, prende per mano Maria costringendola a
seguirlo in un punto del palcoscenico lontano quanto più possibile da Pietro che sta vicino all’albero.
Maria:”ma che fai sei impazzito?” Giuseppe che si è accorto di questo movimento inopportuno di Carlo si
avvicina ai due vicino all’albero rianimando la conversazione in modo da distrarre quanto più possibile
Pietro.
Carlo:”ho chiesto a tuo marito cosa succederebbe se lui sapesse che noi ci amiamo” lei lo guarda
Maria:”penso che è meglio che te ne vai” fa la mossa per ritornare verso il tavolo e posare il pane che ha
ancora in mano. Ma Carlo la trattiene
Carlo:”aspetta, sai cosa mi ha risposto?” lei fa la faccia incuriosita “mi ha detto che accetterebbe la tua
decisione” Carlo aspetta una qualche reazione da parte di Maria, poi “non capisci?”
Maria:”Cosa devo capire?”
Carlo:”questo è il momento giusto di dirgli tutto”
Maria:”tu sei completamente scemo” intanto Pietro cerca più volte di tornare al centro della stanza ma
Giuseppe glielo impedisce costringendolo a rispondere a domande assurde sul presepe e sulle palline
dell’albero o ad ascoltare storie della sua vita con il fratello
Carlo: ora la guarda in faccia “noi andiamo da Pietro e tu gli dici che non lo ami più e che vuoi stare con me”
Maria:” io non vado da nessuna parte” lei cerca di andarsene ma lui la tira per un braccio
Carlo:” sono stufo di questa situazione, di essere considerato sempre l’amico della porta accanto” la guarda
negli occhi “ho voglia di dividere il mio tempo con te, vedere un film seduti sul divano e mangiare
patatine fritte” la continua a guardare negli occhi “e non dirmi che tu non vuoi queste stesse cose” lei
abbassa gli occhi colpita nel suo desiderio
Maria:” adesso?”
Carlo:”Adesso!” Maria posa il pane sul tavolo e lentamente e con passo indecisa si avvicina ai tre che stanno
ancora discutendo di cose inutili vicino all’albero. Carlo da dietro , ad ogni sua titubanza, la sospinge
verso i tre. Quando si accorgono della sua presenza i tre interrompono il discorso che stavano facendo e
guardano Maria in attesa che lei dica o faccia qualcosa.
Maria:” Pietro” parla con voce tremolante “devo dirti una cosa” Giuseppe intuisce qualcosa
Giuseppe:” ho sentito tua madre che ti ha chiamato dalla cucina”
Sergio: ” veramente io non ho sentito niente” Giuseppe gli strattona la manica della giacca e lo guarda in modo
minaccioso
Pietro:”cosa mi devi dire?” le chiede
Giuseppe:” niente , sarà una stupidata che può dirti anche dopo è vero a papà?” lei non gli risponde e prosegue
nella sua decisione
Maria:” ecco” non trova le parole è imbarazzata “volevo dirti che non ti amo più” Giuseppe si mette la mano
nei capelli “amo Carlo… mi dispiace” Pietro resta indifferente quasi come se non avesse capito cosa la
moglie gli sta dicendo. Poi guarda Carlo e dopo Anna
Pietro:” che cosa significa?” Anna prende coraggio
Maria:” non ti amo più” Pietro diventa minaccioso
Pietro:”che significa non ti amo più?” interviene Carlo
Carlo:” significa che è innamorata di me” lui rivolge il suo sguardo minaccioso verso Carlo e senza tergiversare
gli molla un cazzotto . Carlo cade a terra
Pietro:” tu non devi intrometterti tra me e mia moglie e vattene prima che perda veramente la pazienza” dalla
cucina arriva Anna che ha sentito il baccano
Anna:” ma che sta succedendo?” chiede con aria sconvolta vedendo Carlo a terra . Giuseppe le va vicino e le
racconta brevemente che Maria ha dichiarato di non amare più Pietro, lei si mette la mano davanti alla
bocca
Carlo: da terra “avevi detto che avresti capito che avresti rispettato il volere di tua moglie”
Pietro:”Ho detto anche che bisognava trovarsi in certe situazioni, bé ora mi ci sono trovato ed ho cambiato
idea. Devi andartene” gli grida “non farti più vedere in questa casa” Maria è accovacciata vicino a Carlo
valutando il danno che il cazzotto ha prodotto mentre Anna, Giuseppe e Sergio sono vicini intimoriti
dalla reazione di Pietro . Carlo si alza e si scaglia contro Pietro spingendolo verso il tavolo. Pietro prende
un coltello dal tavolo e lo spinge verso Carlo per colpirlo, ma Maria è più veloce e si infrappone tra il
coltello e Carlo e viene colpita lei. Cade a terra con il coltello nel fianco ed il rosso del sangue che si
diffonde sul vestito. Tutti sono disperati. Pietro si è come pietrificato, Carlo è vicino a Maria a terra e la
stringe tra le braccia, Anna ha gli occhi sbarrati, Giuseppe le mani nei capelli , Sergio sugli occhi.
Finisce il primo atto.

 

 

Secondo Atto

 

La scena si presenta come per il primo atto.
È il giorno di Natale e sono le 11 di mattina. Si sentono rumori di stoviglie e si sente parlare due donne del più e
del meno . Le voci vengono da fuori campo come se le due donne stessero in un’altra stanza, la cucina. Le
donne parlano di come cucinare il pesce o quanto tempo deve ancora cuocere il ragù. La scena è vuota e dal
corridoio si sentono dei passi che si trascinano come di qualcuno che si appena svegliato. Dopo poco compare
Giuseppe sbadiglia, ha i capelli sconvolti come se adesso si fosse alzato dal letto.
Giuseppe: sbadiglia ” che nottata” si lamenta, poi si aggiusta i capelli “che nottata” si aggiusta la camicia nei
pantaloni “non ho proprio dormito. Mi sarò svegliato una ventina di volte” si guarda intorno “poi in mattinata
mi sono addormentato” scuote la testa “ e in un attimo si sono fatte le 11” guarda l’orologio che è sulla parete
a sinistra “ed in quel poco tempo che ho dormito ho fatto pure un brutto sogno” si siede ad una delle sedie del
tavolo. Sente le donne parlare fuori campo “Anna” chiama , non avendo alcuna risposta “Anna” chiama
nuovamente
Anna(fuori campo): “Finalmente tuo padre si è svegliato”
Maria (fuori campo) “ lascialo stare ieri siamo andati a dormire tardi”
Anna (fuori campo) :”Sapessi che ha fatto stanotte! Non è stato un attimo fermo” dopo una breve pausa “si
girava da una parte e dopo qualche minuto si girava dall’altra parte” rumori di pentole “e poi ha russato
come un asino” dopo una breve pausa dove si sentono altri rumori di piatti e pentole “prima o poi ci
separiamo con i letti vedi che ti dico”
Maria (fuori campo) : “lo dici a me? Mio padre è anziano Pietro russa da quanto eravamo fidanzati” breve
pausa dove non si sentono più rumori
Anna (fuori campo): ”come fai a sapere che russava prima che vi sposavate?” Maria cerca di concludere il
discorso che sta prendendo una brutta piega
Maria (fuori campo):”Mamma hai controllato il ragù secondo me sta bruciando sento puzza di bruciato”
Anna (fuori campo) : “se se cambia discorso tu”
Nel frattempo Giuseppe si è alzato dalla sedie ed è andato ad aggiustare delle luci e delle palline sull’albero. In
scena esce Maria con una pila di piatti in mano e li distribuisce sulla tavola. I piatti sono dodici , sei piani e sei
fondi.
Giuseppe: “Auguri piccola mia. Buon Natale” le va incontro e le da un bacio
Maria:”Auguri papà” ricambia il bacio “mamma ha detto che non hai dormito bene”
Giuseppe:”ieri sera abbiamo mangiato troppo tardi e troppo” fa la faccia schifata “ già dopo quel piatto
enorme” fa segno con la mano per rappresentare le dimensioni del piatto di pasta che aveva
mangiato “di spaghetti con le vongole ero pieno” si tocca lo stomaco ,la figlia lo guarda lui continua
questa volta confessando le sue colpe “poi però ho trovato lo spazio per mangiare: l’orata al
cartoccio, l’impepata di cozze, la frittura di baccalà , l’insalata di rinforzo , la scarola incappucciata,
la frutta secca, gli struffoli e la pastiera”
Maria:” mi hai tolto le parole di bocca”
Giuseppe: “si lo so” dopo un attimo ” chi viene oggi?”
Maria:”e chi vuoi che venga, siamo gli stessi di ieri sera: io , te, mamma, Pietro, zio Sergio e in più c’è Carlo”
mentre Maria elenca gli invitati , Giuseppe li elenca sulle dita della mano
Giuseppe: “e lo sapevo che c’era anche Carlo. Quando c’è da scroccare quello c’è sempre”
Maria: “Carlo non ti è mai piaciuto. Di la verità”
Giuseppe:”la verita? Mi era antipatico prima ma adesso non lo sopporto proprio. Sta sempre qui dentro a
curiosare a vedere che facciamo, cosa mangiamo, dove andiamo”
Maria:”ma cosa ti ha fatto?”
Giuseppe:”lo so io cosa mi ha fatto” fa una pausa “ certamente non ha una ragazza”
Maria:” che io sappia no”
Giuseppe:”alla sua età io avevo due o tre ragazze. C’erano dei giorni che avevo appuntamento con tutte e tre
ragazze ” fa segno di tre con la mano “ad orari diversi naturalmente. Pensa…” si interrompe prima
che lo interrompa Maria “ah! Scusami questa cosa te l’avrò raccontata almeno una decina di volte” la
figlia lo guarda con insistenza dai piedi alla testa “cosa hai da guardare?” anche lui si guarda addosso
preoccupato che avesse qualcosa di strano
Maria:” non ti riconosco quasi” lo continua a fissare “dormire poco ti fa bene… sei diventato onesto con te
stesso” gli batte la mano sulla spalla “bravo continua così” lui scuote la testa, nello stesso momento
entra la moglie con i bicchieri e le posate. È arrabbiata lo si nota come posiziona i bicchieri e le posate
sul tavolo
Anna:” Giuseppe vedi cosa devi fare non ti sopporto più. Russi come un asino che raglia” lui la fissa con
sguardo indignato poi però
Giuseppe:” devi scusarmi, è stato tutto quel mangiare di ieri che mi ha fatto dormire male e avrò fatto dormire
male anche a te”
Anna:si ferma nel distribuire i bicchieri sul tavolo “ quasi non ti riconosco”
Maria:” l’ho detto anche io” Anna lascia gli altri bicchieri , non ancora distribuiti, sul tavolo e gli va incontro e gli
appoggia la mano sulla fronte, poi scuote la testa
Anna:” no, non hai la febbre” Giuseppe è mortificato delle dicerie sul suo conto
Giuseppe:”insomma uno non può essere gentile che subito passa per malato?”
Anna:”hai ragione scusami” riprende a posizionare bicchieri e posate. Giuseppe le va vicino e le da un bacio
sulla guancia
Giuseppe:”Auguri” lei ricambia “dove sono Sergio e Pietro?” chiede
Anna:” tuo fratello è andato a comprare le pastarelle e Pietro è in giro con Federico”
Giuseppe: con la faccia meravigliata “proprio come nel sogno”
Anna:” cosa stai dicendo?”
Giuseppe:”no, niente parlavo tra me”
Anna:”Tuo fratello è voluto scendere per forza. Gli ho detto che oggi stavano tutti chiusi ma lui niente. È capa
tosta proprio come te”
Giuseppe:”la pasticceria difronte sta sempre aperta” Anna lo guarda perplessa
Anna:”quale pasticceria? Difronte c’è una rosticceria ed il tabaccaio ma sono tutti e due chiusi. L’ho visto
proprio pochi minuti fa quando mi sono affacciata”
Giuseppe: con aria titubante “va beh! vuol dire che me lo sono sognato” lei lo fissa nuovamente
Anna:” secondo me ti ha fatto male dormire poco” lui alza la mano come a mandarla a quel paese
Giuseppe:”ancora con questo pensiero… sto bene anzi sto benissimo” si siede mentre la moglie riprende a
distribuire i bicchieri sul tavolo . la guarda e fissa gli occhi sulle sue gambe poi approfittando che gli
viene vicino le alza leggermente la gonna. Lei si scosta abbassando la poca gonna che il marito le
aveva alzato
Anna:”ma che ti prende oggi?”
Giuseppe:”niente” continua a fissarla dietro, lei si gira e cerca di guardarsi dietro
Anna:”ho la gonna rotta?” lui fa cenno di no con la testa “e allora che hai da guardarmi così attentamente?” lui
ci pensa poi le chiede
Giuseppe:”Anna hai la coda?” lei lo fissa meravigliata di quella domanda
Anna:”che cosa dovrei avere io? La coda?”
Giuseppe:”si voglio sapere se hai la coda”
Anna:”Giuseppe ma fossi diventato scemo?”
Giuseppe:”insomma ce l’hai o non ce l’hai la coda?” si alza di scatto quasi innervosito della titubanza della
moglie
Anna:” no, non ce l’ho la coda… contento?” lui allunga un sorriso di serenità , poi rivolta alla figlia “andiamo in
cucina abbiamo ancora tante cose da fare che perdete tempo appresso a queste stupidate”
Maria:”ma lo hai sentito?”
Anna:”sarà qualche stupidata che ha escogitato lui e quel cretino del fratello” le due donne se ne tornano in
cucina. Si sente aprire la porta e arriva Sergio con le pastarelle
Sergio:” gira che ti rigira ho trovato le pastarelle” è allegro del suo acquisto, posa le pastarelle sul tavolo e si
sveste. Dopo, si siede vicino a Giuseppe “sapessi che ho passato per comprare quelle quattro pastarelle”
indica le pastarelle che stanno sul tavolo
Giuseppe:” si lo so hai dovuto superare un concorso” il fratello lo guarda incuriosito
Sergio:”e che centra il concorso?”
Giuseppe:” il concorso per poter acquistare le pastarelle. in cosa ti sei esibito?” il fratello sorride
Sergio:” vuoi scherzare vero? Sei il solito giocherellone” dopo un attimo di silenzio “certo non è stato facile
trovare una pasticceria aperta ma con un po’ di fortuna ce l’ho fatta”
Giuseppe:”quindi non hai dovuto superare nessun concorso?”
Sergio:”ma quale concorso. Pensa che mi sono fatto diversi chilometri a piedi per trovare una pasticceria
aperta. Ah! E mica l’ho trovata?” Giuseppe lo guarda meravigliato
Giuseppe:” e come hai fatto a comprarle le pastarelle? Hai scassinato una pasticceria?”
Sergio: sorride ”ma che dici…aspetta mi spiego meglio. Sono sceso per via Giotto, ma prima ero passato per la
fiorentina a via lepanto, la sai quella enorme che sta ad angolo?” Giuseppe fa segno di aver capito “niente tutto
chiuso, poi sono passato per belle paste a via dionigi e anche quella stava chiusa alla fine ho provato a vedere
se lo zucchero in via Salerno stava aperta, certo non ci speravo affatto”
Giuseppe:” lo zucchero stava aperta”
Sergio:” ma ché, stava chiusa anche quella, ma ho sentito dei rumori all’interno. Allora mi sono detto se c’è
qualcuno all’interno significa che stanno lavorando”
Giuseppe: guarda il fratello con ammirazione “che testa che hai tutto cervello” lo prende in giro
Sergio:” allora che ho fatto?”
Giuseppe:”che hai fatto?”
Sergio:”ho bussato vicino alla saracinesca chiusa”
Giuseppe:” e quelli ti hanno giustamente mandato a quel paese” lui scuote la testa
Sergio:”nemmeno per sogno. Mi hanno risposto da dietro la serranda”
Giuseppe:” ti hanno risposto…ma se non avevi neppure fatto la domanda?”
Sergio:”mi hanno chiesto cosa volevo … gli ho detto che cercavo delle pastarelle per il Natale e tutte le
pasticcerie della zona erano chiuse. Gli ho detto una piccola bugia”
Giuseppe:”gli hai detto una bugia?”
Sergio:”si gli ho detto che tu avevi espresso il desiderio di mangiare le pastarelle per Natale”
Giuseppe:” me lo immagino quanto gli possa essere importato” il fratello scuote la testa
Sergio:”no, dovevi vedere hanno aperto la serranda e mi hanno fatto entrare”
Giuseppe:” overamente!”
Sergio:”mi sono trovato davanti a centinaia di paste ma che dico a centinai migliaia di paste”
Giuseppe:”e che dovevano sfamare un esercito” sorride
Sergio:”mi hanno detto di scegliere quelle che volevo”
Giuseppe:”proprio gentili queste persone”
Sergio:”gentilissime specialmente dopo che gli ho detto che avevi una grave malattia e che stavi per morire”
Giuseppe fa le corna con le dita della mano per scacciare quel malocchio. È infastidito di quello che ha
detto il fratello poi si calma e riprende
Giuseppe:” questa notte ho dormito poco e male”
Sergio:”dopo tutto quello che ti sei mangiato! Sembravi un pozzo senza fondo, se hai dormito una sola ora già è
assai” il fratello lo guarda poi sospira e riprende il discorso di prima
Giuseppe:” dicevo , ho dormito poco e male ma nel poche ore che ho dormito ho fatto un sogno strano”
Sergio:”ci avrei scommesso” sembra prenderlo su serio poi “e ti voglio credere con le cozze sullo stomaco e che
sogni volevi fare..potevi sognare solo il mago zurlì?”
Giuseppe:”vuoi smetterla di interrompermi?” lui alza le mano in segno di resa incondizionata “ho fatto un
sogno strano, ma quasi uguale alla realtà” sorride “pensa ho sognato che Anna aveva la coda”
Sergio:”Assurdo. La coda? Gliela hai vista?”
Giuseppe:” si, solo una parte il resto era nascosta sotto la gonna”
Sergio:” che peccato”
Giuseppe:”perché che peccato?”
Sergio:”mi sarebbe piaciuto sapere da dove usciva” Giuseppe non si fa capace della curiosità del fratello
Giuseppe:” va beh!” riprende passandoci sopra “ci sto pensando da quando mi sono svegliato a questa cosa” il
fratello sembra ora interessato a quello che ha pensato Giuseppe
Sergio:”a cosa?”
Giuseppe :” sto pensando a cosa sia reale e cosa non lo è” vede la faccia di Sergio dubbiosa “voglio dire come si
può fare per capire se uno sta dormendo o sta sveglio? Ad esempio, ora sto dormendo o sono
sveglio?”
Sergio:” uh! Maronna è certo che stai sveglio”
Giuseppe: lo fissa per alcuni secondi, poi riprende “ Eh! Non è facile” scuote la testa “il sogno che ho fatto
sembrava reale e la cosa strana è che ho sognato quello che sta accadendo nella realtà”
Sergio:” allora Anna ha la coda” Giuseppe scuote la testa in segno di disapprovazione
Giuseppe:”ma no, Anna non ha la coda. Ma non so come, ho sognato, ad esempio, che tu eri andato a
comprare le pastarelle…. Proprio come è successo e poi mi hai detto che per comprarle avevi
dovuto superare un concorso”
Sergio:” assurdo” scuote la testa poi riflette “beh! un modo ci sarebbe”
Giuseppe:” a fare cosa?”
Sergio:” per sapere se stai sognando o stai vivendo nella realtà” Giuseppe sta attento a quello che dice Sergio
“vedi tu nel sogno hai visto cose assurde, cose al di fuori della realtà” Giuseppe è ancora attento ad
ascoltare “quindi è facile.. se non vedi cose assurde significa che sei sveglio se invece qualcosa ti può
sembrare strana, non so come un elefante che vola o un treno con le zampe allora stai vivendo in un
sogno” Giuseppe sorride
Giuseppe:” lo sai che hai proprio ragione. Anche se la definizione di assurdo nel sogno cambia”
Sergio:” in che senso?”
Giuseppe:” Nel senso che quello che è assurdo nella realtà potrebbe non esserlo nel sogno, ad esempio quando
ho visto Anna con la coda mi sono meravigliato ma poi , quando Anna mi ha detto che l’aveva
sempre avuta non ci ho fatto più caso… cioè l’ho considerato normale” Sergio ci riflette un attimo
su
Sergio:” questo significa che devi stare molto attento e se una cosa la percepisci come anormale non devi farti
convincere da quello che dicono gli altri”
Giuseppe: ”giusto” gli batte la mano sulla spalla “quindi quando ho visto che Anna aveva la coda, avrei dovuto
dichiararlo subito come…” gli fa eco il fratello
Sergio:”assurdo”
Giuseppe:” quando mi hai detto che per comprare le pastarelle avevi dovuto superato un concorso, avrei
dovuto dichiararlo subito come.. ” nuovamente Sergio gli fa eco
Sergio:”assurdo”
Giusepp:”quando ho scoperto che Maria se la intendeva con Carlo avrei dovuto dichiararlo come…” Giuseppe
attende che Sergio segnali l’assurdità di quella dichiarazione, ma Sergio non parla e fa finta di essere
distratto . lui lo scuote “wé ! sto aspettando vuoi dire quella parolina?”
Sergio:” quale parolina”
Giuseppe:”che è assurdo”
Sergi:” se vogliamo essere onesti non è proprio assurdo” Giuseppe lo fissa minaccioso
Giuseppe:”che vuoi dire?”
Sergi:”voglio dire che tra Maria e Carlo c’è una leggera simpatia… sai si conoscono da una vita” Giuseppe si
mette la mano tra i capelli
Giuseppe:”oddio. Vuoi dire che Maria e Carlo sono amanti” Sergio muove la testa in segno affermativo “Oddio
allora è vero. Ho sognato che erano amanti e che Pietro quando l’ha scoperto è andato su tutte le
furie ed ha ucciso Maria
Sergio:” Ha ucciso Maria? E se dovesse succedere veramente? Dobbiamo fare di tutto per evitare che si
incontrano”
Giuseppe:” e come facciamo? Anna ha invitato a Carlo e fra qualche minuto sarà qua” i due fratelli scuotono la
testa pensando a cosa fare per evitare che succeda l’inevitabile
Sergio:” è stato un incubo”
Giuseppe:”si è stato un vero incubo, per fortuna mi sono svegliato ed è stato un sollievo sapere che era tutto
un sogno” mentre dice queste parole entra nella stanza Carlo che ha le orecchie talmente lunghe da
essere appese ai lati della faccia come un cane cocker. Giuseppe lo guarda con attenzione poi
esclama “sto ancora in un sogno!” afferma “non mi sono ancora svegliato”
Sergio:” come fai a dirlo? “
Giuseppe:” Carlo ha le orecchie lunghe e flosce come un cocker”
Sergio: non sembra meravigliato della cosa ”e con questo?”
Giuseppe:”non capisci? Ha le orecchie strane e quindi sto sognando” guarda il fratello “ma che parlo a fare con
te non sei altro che un mio pensiero” Arriva Maria e va incontro a Carlo felice di vederlo. I due si
danno un bacio sulle labbra.
Sergio:”ma vedi a quei due….. ma tu non gli dici nulla?”
Giuseppe:”lasciali fare è solo un sogno: lasciamo che almeno nel sogno se la godano questa infedeltà” poi
rivolto al fratello “la cosa che più mi da fastidio è il fatto che sia stato l’ultimo a scoprirlo”
Sergio:” ma se veramente stai sognando potrebbe non essere vero” Giuseppe conferma le parole del fratello
“d’altro canto” si ferma un attimo mantenendo sulle spine il fratello “se lo stai sognando, però, significa
che qualche cosa hai visto o pensato nella realtà” Giuseppe ci riflette un attimo
Giuseppe:” non hai tutti i torti, se lo sto sognando ed è la seconda volta che lo sogno, significa che qualcosa che
ho visto nella realtà mi ha fatto pensare a questo” ci riflette “quindi anche i sogni posso nascondere
delle realtà” Sergio conferma le parole del fratello. Entra in scena Pietro che è appena rientrato in
casa. Maria fa in tempo ad allontanarsi da Carlo.
Pietro:”tuo figlio è un bimbo indemoniato” lo dice rivolto a Maria “non sono riuscito a tenerlo per mano un
solo attimo. Correva da tutte le parti. Ma dove la prende tutta questa energia” si siede su di una sedia
“mi ha distrutto”
Giuseppe:”ora si rompe lo specchio dell’ingresso”
Sergio:”perché si dovrebbe rompere lo specchio dell’ingresso?”
Giuseppe:” Federico gli da una bella pallonata dentro” poco dopo si sentono rumori di vetro e Pietro corre a
vedere cosa è accaduto. Mentre Sergio è rimasto a bocca aperta:
Sergio:”come hai fatto?”
Giuseppe:” te l’ho detto siamo nel mio sogno e questa cosa è già successo nel sogno precedente”
Sergio:”mi stai facendo paura… guarda qua” gli mostra il braccio ed i peli che si sono alzati dalla paura. Torna
Pietro
Pietro:”niente di grave Federico ha dato una pallonata nello specchio d’ingresso e si è rotto” Giuseppe guarda il
fratello e con la mano fa segno come a dire <cosa ti avevo detto?>
Sergio:” se questo è il tuo sogno io che sono?” lui lo guarda da cima a piedi
Giuseppe:” sei una mia fantasia. Sei come io ti vedo con i tuoi difetti ed i tuoi pregi” lui si guarda addosso
controllando tutto il suo corpo “che stai facendo?”
Sergio:”controllo che non mi hai fatto uscire la coda o le orecchie da elefante o qualcosa del genere”
Giuseppe:”stai tranquillo non hai nulla di anormale”
Pietro: rivolto al suocero “Giuseppe domani scendo e vado da un vetraio per sostituire lo specchio”
Giuseppe:”figurati se domani trovi qualcuno aperto”
Pietro:”ci andrò dopodomani”
Giuseppe:”non ti preoccupare tanto non si è rotto nulla”
Pietro:”in che senso?” lui fa cenno di lasciar perdere . Pietro offre un liquorino a Carlo ed iniziano a
chiacchierare tra loro , Giuseppe si avvicina per ascoltare ed eventualmente intervenire. “Maria mi parla
sempre bene di te”
Carlo:”ci conosciamo da una vita, siamo come fratelli”
Giuseppe:”fratelli… diciamo come cuginetti” Carlo lo guarda mentre sorseggia il liquore
Carlo:”certo come cuginetti” poi rivolto a Pietro “Anche di te parla bene Anna”
Giuseppe:”non gli credere” Pietro lo guarda ma non gli da peso
Pietro:”non hai una ragazza?”
Carlo:”ni”
Pietro:” in che senso?”
Giuseppe:”mo viene il bello” con la mano chiama il fratello che lo raggiunge
Sergio:”cosa vuoi?” gli fa segno di far silenzio e di ascoltare
Carlo:”nel senso che ho un’amante”
Pietro:sorride poi beve un po di liquore “quindi è una donna sposata”
Carlo:”si e ha un figlio”
Pietro:”una donna sposata con un figlio” si meraviglia “ non riesco ad immaginare come questa cosa sia
possibile” beve un altro sorso di liquore “è come dire che la mia Maria possa avere un amante”
Giuseppe:”lo puoi dire forte” Pietro lo guarda ma Sergio gli fa segno di non dargli ascolto
Carlo:”e se questa cosa succedesse?”
Pietro:” se Maria dovesse avere un’amante? Per ipotesi”
Carlo:”certo per ipotesi”
Pietro:”vuoi sapere come mi comporterei?” Carlo fa segno di si con la testa “non so è difficile bisognerebbe
trovarsi in una situazione del genere”
Giuseppe:”ti troverai…ti trovera” Pietro lo guarda nuovamente e nuovamente Sergio fa segno di non ascoltarlo
Pietro:”mi dispiacerebbe e ne sarei arrabbiato ma poi accetterei la sua decisione” Giuseppe rivolto verso Carlo
Giuseppe: ”non gli credere! ” Carlo si allontana dai tre e va verso Maria che è entrata in scena portando il pane
da mettere sul tavolo “adesso va da Maria per convincerla a dire del suo tradimento a Pietro”
Sergio:”devo fermarlo” Giuseppe lo ferma trattenendolo per il braccio
Giuseppe:”è inutile tanto è tutto un sogno. Lasciamo che succeda un quarantotto” dopo una breve pausa
“spero solo di svegliarmi quanto prima” sbuffa “tutto sommato sono stufo di fare lo stesso sogno”
Sergio:” che sogno” poi si ricorda del discorso di prima “ah! Dimenticavo, pensi che stai facendo un sogno e
questo è tutto falso” sorride e Giuseppe sorride anche lui
Giuseppe:” la mente fa dei brutti scherzi, pensa, tu sei una mia immaginazione e io stesso cerco di convincermi
che questo non sia un sogno” ci riflette “è come dire che sto cercando di imbrogliare me stesso” poi
rivolto al fratello “pensi che questo sia possibile?” scuote la testa “una volta puoi farmi fesso”
stringe le labbra di Sergio tra le dita della mano “tu non sei altro che un mio pensiero” lo guarda da
capo a fondo
Sergio:”e bé cosa c’è da guardare” si guarda anche lui
Giuseppe:”ti ho fatto come ti vedo nella vita di tutti i giorni” dopo un attimo di silenzio “un po’ stupido”
vedendo che il fratello se la sta prendendo “non te la prendere perché questa cosa non sei tu in
verità, ma quello che io vedo di te” fa una pausa “ tutti noi, quando diciamo che conosciamo una
persona in verità conosciamo solo quello che noi vediamo di quella persona ed a volte anche quello
che vediamo è condizionato dai nostri stessi pensieri” vedendo che Sergio è alquanto confuso per
quello che gli ha appena detto “ad esempio se io fossi un tipo pignolo potrei farmi un’idea di te
errata e condizionata solo dal mio modo di essere ad esempio potrei pensare che tu sia una persona
molto superficiale”
Sergio:” di me?”
Giuseppe:”è un esempio”
Sergio:”Ah!”
Giuseppe:”invece tu non sei anormale, ma l’anormale sono io, che sono troppo pignolo” lo guarda “hai
capito”?
Sergio:”no”
Giuseppe:”va be non fa niente” poi ci ripensa “ecco anche questo fatto che tu mi hai risposto di non aver capito
in effetti tu , quello vero intendo , forse e dico forse lo avrebbe capito invece tu, quello inventato da
me , non lo ha capito. Questo perché io ho una considerazione dei te che non sei molto sveglio che è
diversa da quello che sei in verità e questa mia considerazione sta più in me che in te. Adesso hai
capito?”
Sergio:”no” facendo il segno di no con il capo “ma io chi sono quello vero o quello falso?” Giuseppe lo manda a
quel paese proprio mentre si sta avvicinando Maria
Maria:”Pietro” richiama l’attenzione del marito che stava intento a vedere le palline dell’albero di natale
“Pietro devo dirti una cosa” Pietro si mostra attento a quello che Maria gli vuole dire. Lei è in imbarazzo
non trova le parole , poi tutto di un fiato “non ti amo più”
Giuseppe:”mo succede la guerra”
Pietro:”che?”
Maria:”mi dispiace ma non provo più alcun interesse verso di te” poi rivolto verso Carlo “io amo Carlo”
Pietro: “Maria ma sei impazzità? Che cosa stai dicendo” altera la voce e si fa minaccioso verso la donna
Carlo:”ti sta dicendo che non ti ama più e che ama me” Pietro lo fissa per un attimo poi gli molla un cazzotto
che lo fa cadere a terra
Pietro:”non devi intrometterti tra me e mia moglie” lo apostrofa puntandogli contro il dito indice
Giuseppe: rivolto a Carlo che sta per terra “su questo gli devo dare ragione”
Sergio:”Maronna” esclama “Giuseppe fai qualcosa qui finisce male” dalla cucina arriva Anna che ha sentito i
rumori
Anna:”che sta succedendo?”
Giuseppe:”niente di grave Maria ha detto a Pietro che non lo ama più e che è innamorato di quel coso” indica
Carlo che si appena alzato e si sta massaggiando la mascella colpita dal destro di Pietro “ma stai
calma” cerca di calmarla
Anna:”Fai qualcosa questi si uccidono” Carlo si avventa su Pietro spingendolo contro il tavolo
Giuseppe:”stai calma adesso Pietro prenderà un coltello e cercherà di colpire Carlo ma quella stupida di tua
figlia si metterà in mezzo e Pietro la ucciderà”
Anna:”oddio! Fai qualcosa” lui scuote la testa
Giuseppe:”e che vuoi che faccia. È un sogno, certo potrei modificarlo, non so fare in modo che sia Carlo ad
uccidere Pietro, ma tutto sommato non voglio interferire che vada a finire come vada” nel
frattempo Pietro spinto contro il tavolo raccoglie un coltello dal tavolo e minaccia Carlo. Lo stesso fa
Carlo ed i due di fronteggiano con i coltelli al centro del teatro. Maria si mette tra i due cercando di
fermarli ma loro non hanno alcuna intenzione di fermarsi e si colpiscono uccidendosi a vicenda. I
due cadono a terra morenti. Giuseppe resta meravigliato “qué, questa volta è finita diversamente”
sorride “e che fantasia che ho” mentre Maria si inginocchia e tiene la testa di Carlo morente tra le
mani, Anna ha le mani nei capelli e Sergio si copre la bocca per non gridare.
Fine secondo atto

 

 

Terzo e ultimo atto

 

La scena si presenta uguale a quella del primo e del secondo atto. L’albero di natale sulla destra ed il tavolo
ricoperto da una tovaglia bianca sulla sinistra. Si sentono le voci di Maria e di Anna che parlano del più e del
meno e si sentono rumori di stoviglie e tegami. Dal corridoio si percepiscono dei passi che si trascinano, poi
compare Giuseppe ancora assonnato con la camicia fuori dai pantaloni e i capelli in disordine. Sbadiglia poi
guarda l’orologio che è sul muro. Scuote la testa in segno di disapprovazione.
Giuseppe:”sono le 11” conferma a se stesso quello che ha appena visto “questa notte non ho dormito proprio”
si giustifica con se stesso del fatto che si è svegliato tardi ,si sistema i capelli “mi sarò girato un migliaio di volte”
si sistema la camicia nei pantaloni “senza dire i sogni che ho fatto… poi quando si sono fatte le 9 proprio allora
mi sono addormentato ed in un baleno si sono fatte le 11” si sistema i bottoni delle maniche della camicia
“eccomi qua” si guarda intorno . guarda il tavolo con la tovaglia bianca , l’albero di Natale con le luci colorate “e
mò Sto sveglio o sto sognando un’altra volta?” si chiede senza sapersi dare una risposta. Entra la figlia con i
piatti da distribuire sul tavolo
Maria:”ciao Pà finalmente ti sei svegliato” lui si tocca lo stomaco
Giuseppe:” ho dormito male sarà stato tutto quello che ho mangiato ieri” lei lo guarda appena, mentre
continua a distribuire i piatti sul tavolo
Maria:”te l’avevo detto di non mangiarti tutto” si ferma un attimo nel suo lavoro “almeno potevi mangiare
poco di ogni cosa, così assaggiavi tutto ma non ti abbuffavi e questa notte avresti dormito come un
angioletto”
Giuseppe;”eh! Sei una tipa saggia tu” le va vicino “buon Natale piccola mia” le da un bacio che Maria ricambia
Maria:”auguri papà” entra anche Anna che ha sentito la voce del marito
Anna:”finalmente ti sei alzato da quel letto” lui fa la faccia come a dire me lo aspettavo “hai russato tutta la
notte” Giuseppe muove la mano in segno circolare come a dire continua, continua “guarda” lo minaccia
“se continui così mi divido con il letto”
Giuseppe:”prima di tutto auguri di un buon Natale sperando che questo sia quello vero” lei lo guarda
Anna:”auguri” si danno un bacio di augurio “ma che è dobbiamo fare le prove?”
Giuseppe:”perché dici questo?”
Anna:”e tu dici speriamo che questo Natale sia quello vero. Se dobbiamo fare le prove dimmelo che non mi
stanco tanto andando avanti e indietro”
Giuseppe:”ma quale prove è una cosa mia” lei lo guarda di sottocchio “ a proposito hai la coda?” lei lo fissa
come si può fissare un extraterrestre
Anna:”ma ti senti bene? Che è questa storia della coda?”
Giuseppe:”niente… niente lasciami perdere. Ho fatto dei sogni che mi hanno incitrullito”
Anna:”i sogni ti hanno rincitrullito? Veramente eri rincitrullito anche prima”
Maria:”mamma lascialo stare lo vedi che faccia che ha” gli va vicino e gli accarezza il volto “non ha dormito
proprio stanotte” la madre alza le spalle
Anna:”e non mi ha fatto dormire nemmeno a me e la differenza sai quale è? ” senza aspettare la risposta della
figlia “è che io mi sono dovuta alzare alle sette mentre lui ha continuato a dormire fino alle 11”
Maria:”va bè oggi è Natale”
Anna:”Va bene lasciamo perdere oggi è Natale” se ne torna in cucina
Giuseppe :”sai dove è mio fratello?”
Maria:”è sceso a comprare le pastarelle. Dice che senza pastarelle non è Natale”
Giuseppe:”ci doveva pensare prima adesso stanno tutti chiusi”
Maria:ӏ quello che gli ho detto io. Zio che scendi a fare oggi sono tutti chiusi. Fa freddo, e lui < no, devo
andare che Natale è senza le pastarelle>”
Giuseppe:”è sempre stato di testa dura anche quando era giovane” dopo un attimo di silenzio “e Pietro?”
Anna:”è sceso con Federico. L’ha voluto portare alle giostrine. Sai quelle con le macchinine” lui fa cenno di
conoscerle. “Adesso vado a dare una mano in cucina a mamma” sta per andarsene
Giuseppe:”Anna” lei si volta “ma tu lo vuoi bene a Pietro?” lei si meraviglia della domanda che gli ha fatto il
padre
Anna:”è certo che lo voglio bene. Perché me lo chiedi?”
Giuseppe:”no, niente è una cosa mia”
Anna:”va bene allora vado” lui fa cenno che può andare. Si sente aprire la porta e poco dopo entra in scena
Sergio. Ha il cappotto, la sciarpa ed il cappello.
Sergio:”che freddo che fa” ha i brividi “un dicembre così non l’ho mai visto” si toglie il cappello e la sciarpa poi
si sfila il cappotto e li lascia in corridoio. Quando rientra
Giuseppe:”hai comprato le pastarelle?”
Sergio:”che vuoi comprare stanno tutti chiusi. Ho girata mezza Napoli. È stato inutile tutti chiusi”
Giuseppe:”Maria te l’aveva detto che stavano tutti chiusi ma tu no, hai dovuto vincere il concorso e raccontare
che io non stavo bene per poter comprare le pastarelle” il fratello lo guarda chiedendosi cosa stesse
dicendo Giuseppe “scusami. Sono confuso. Non riesco più a capire quale sia la realtà e quale non lo
sia”
Sergio:”non capisco” lui lo guarda ed il fratello ricambia lo sguardo
Giuseppe:”questa notte ho fatto due sogni strani” si guarda intorno “ho sognato di essere qua proprio in
questo giorno e che tu eri andato a comprare le pastarelle, proprio come poi è successo”
Sergio:”questo non vuol dire nulla , sai quante volte ti avrò detto delle pastarelle a Natale”
Giuseppe:”certo,pensa ho sognato che Anna aveva la coda” Sergio ride “ridi tu, ma nel sogno per me era quasi
normale che l’avesse” sorride anche lui “poi ho sognato che Carlo aveva le orecchie lunghe che gli
scendevano lungo la testa sai come quelle di un cocker” fa segno di come erano queste orecchie
Sergio:”poi che altro hai sognato?”
Giuseppe:”Anna stava cucinando e preparava la tavola quando Carlo ha costretto a Maria di dichiararsi”
Sergio:”di cosa?”
Giuseppe:”del suo amore verso Carlo” Sergio sorride “lo sai anche tu?”
Sergio:” cosa dovrei sapere?”
Giuseppe:”che Maria se la intende con Carlo”
Sergio:”ma non diciamo sciocchezze Maria è innamorata pazza di Pietro” Giuseppe sorride poi gli da un bacio
“ma che fai” si scosta e si pulisce la guancia
Giuseppe:”sapessi quanto mi hai sollevato dicendomi questa cosa. In tutti i sogni il loro rapporto sembrava
conosciuto a tutti escluso me e naturalmente a Pietro”
Sergio:”non mi piace questa cosa. Dovresti farti vedere da un medico. Forse hai poco ossigeno nel sangue” poi
cerca di spiegarlo al fratello “se hai poco ossigeno nel sangue il cervello va in confusione ed inizia ad
immaginare le cose ed a confondersi tra ciò che la fantasia produce e quello che in realtà vede”
Giuseppe:” è grave?”
Sergio:”bisognerebbe scoprire la causa, che non sempre è una sola” ci riflette “potrebbe essere un problema di
sangue più pesante e quindi sottoporrebbe al cuore a pompare più forte , il gettito si riduce ed ecco
qui che alla testa non arriva molto ossigeno. Potrebbe anche essere un problema polmonare poco
scambio di ossigeno con il sangue”. Lui lo fissa “perché mi fissi così”
Giuseppe:”nel sogno ti consideravo un pò stupido. Invece devo ricredermi non lo sei affatto” riprende il
discorso di prima “la cosa strana è che nel sogno io so che era un sogno ”
Sergio:”come fai a sapere che si trattava di un sogno?” dopo un attimo di silenzio “ad esempio mi hai detto che
i sogni che hai fatto erano simili a quello che adesso stai vivendo… allora mi chiedo come fai a sapere
se anche questo non sia un sogno?” Giuseppe riflette sulle parole del fratello e mostra tutta il suo
imbarazzo a rispondere ad una simile domanda
Giuseppe:”in effetti, anche questo, potrebbe essere un sogno, anche se non ho ancora visto o saputo di cose
strane come la coda di Anna o il concorso tuo per acquistare le pastarelle”
Sergio:”questo è giusto ma chi ti dice che poi qualcosa di strano non si presenterà ai tuoi occhi?” poi si
corregge “alla tua mente?”
Giuseppe:”hai ragione, non potrò mai sapere se quello che sto vivendo sia vero”
Sergio:”certo potrei confermartelo io che è tutto vero, ma tu potrai mai credermi?” senza aspettare la risposta
“non credo proprio, se io dovessi essere un tuo oggetto della mente è logico che ti direi che quello che
stai vivendo è la realtà anche se non lo è affatto”
Giuseppe:”quindi?”
Sergio:”quindi continuerai a vivere nell’incertezza che quello che stai vivendo non sia la realtà”
Giuseppe:”ti preferivo stupido” poi riprende “quelle poche certezze che avevo me le hai confuse” non contento
Sergio riprende il discorso
Sergio:”d’altro canto” fa una breve pausa “anche se tu stessi vivendo quello che credi sia la realtà nulla ti dice
che quello che vedi sia reale”
Giuseppe:”cosa vuoi dire?” il fratello sorride
Sergio:”tu non sai nulla di me quando non ci vediamo o non ci sentiamo” lo guarda fisso come inebetito
“quando non mi vedi io esisto?”
Giuseppe:” certo che esisti”
Sergio:”questo lo dici tu, ma in realtà io per te non esisto” fa una breve pausa per dare modo al fratello di
apprendere quello che ha detto “io esisto per te solo quando mi vedi , quando parliamo”
Giuseppe:”ma tu mi racconti cosa hai fatto quando io non ci sono. Ad esempio mi hai detto delle difficoltà che
hai avuto questa mattina nel trovare una pasticceria aperta”
Sergio:”e qua ti volevo” sorride “ti ho raccontato quello che ho fatto ma ne hai le prove? E se io fossi un tuo
pensiero? Tu stesso inventeresti per te quello che vuoi che ti dica”
Giuseppe:”aspetta, vuoi dire che anche la realtà potrebbe essere solo un mio pensiero?” il fratello muove la
testa in segno di affermazione “e i sogni?”
Sergio:”non sono altro che altre realtà virtuali che tu stesso stai creando” vedendo Giuseppe nel panico
“comunque sono solo fantasticherie in verità esiste una realtà” Giuseppe si rallegra “anche se non
avrai mai dimostrazione che esista”
Giuseppe:ci pensa su poi “scusami, se tutto ciò che esiste non è altro che una mia fantasia, come faccio a
sapere l’esistenza di tutte le conoscenze del mondo?”
Sergio:”tu stesso mi hai detto che hai sognato Anna con la coda” l’altro da un segno affermativo “e l’hai preso
come reale e possibile” ridà un segno affermativo “quindi potresti inventarti qualunque cosa e
spacciarla come formula matematica o come lingua straniera o invenzione del secolo” non ci crede ma
conferma quello che ha detto il fratello.
Suonano alla porta e Maria va ad aprire passando per il corridoio si scorge Maria solo dalla porta che
da sul corridoio. Entrano in scena sia Maria che Carlo. I due sono molto socievoli. Giuseppe li osserva
poi “sei sicuro che non ci sia nulla tra quei due?” il fratello lo conferma muovendo la testa in segno di
negazione “comunque quello mi è antipatico” i due giovani parlottano e Maria offre un aperitivo a
Carlo. Bussano nuovamente alla porta e Maria va ad aprire, questa volta è Pietro anche lui con
cappotto e sciarpa. Si sveste
Pietro:”tuo figlio è una peste” dice rivota a Maria , poi scorge i due fratelli e li saluta con un cenno della mano
“sapessi che ha fatto. Appena siamo arrivati alle giostrine mi ha lasciato la mano e ha corso verso le
giostrine. Per fortuna una donna sulla mezza età lo ha fermato prima che lui potesse salire su una delle
macchinine mentre la giostrina era in movimento”
Maria.”come era?”
Pietro:”chi?”
Maria:”questa donna di mezza età”
Pietro:”non l’ho vista nemmeno. Comunque era una tipa normale con dei tacchi a spillo e calze velate” ci
riflette su “aveva una gonna alle ginocchia con uno spacco da dietro che quasi si vedeva la mutanda”
si compiace “bel seno sostenuto in una magliettina rosa attillata e due occhi smeraldo da calamitare
tutti gli sguardi degli uomini che stavano lì”
Maria:”questo perché non l’hai nemmeno vista e se la vedevi che gli facevi i raggi X?” lui sorride e le va vicino
Pietro:”sei la solita stupidina non vedi che ti sto prendendo in giro?” lei si arrabbia di essere stata raggirata
“comunque mi piace che tu sia gelosa” vede Carlo che sta bevendo l’aperitivo “ehi Carlo come stai?” gli
va incontro e gli tende la mano che Carlo raccoglie
Carlo:”bene”
Pietro:”oggi sei dei nostri?”
Carlo:”eh si, se non do fastidio”
Pietro:”ma che dici” gli da un colpetto sul braccio “sei sempre il benvenuto” Giuseppe segue la scena dal suo
posto. Si sente un rumore provenire dal corridoio e Pietro esce verso il corridoio. Maria raggiunge
nuovamente Carlo e parlano del più e del meno vicino all’albero.
Giuseppe:”quei due non me la contano giusta. I sogni nascondono sempre delle verità”
Sergio:”ma dai Carlo e Maria si conoscono da quando avevano cinque anni. Si può dire che sono quasi fratelli”
Giuseppe:”se se. si gioca al dottore, poi ci si scambiano dei segreti e si diventa sempre più intimi fino a
diventare amanti”
Sergio:”come sei antico. Oggi giorno si può essere amici anche fra maschio e femmina” dal corridoio
provengono delle risate sia di Pietro che del figlio, poi ricompare Pietro con delle corna intesta.
Giuseppe lo guarda e si convince di essere nuovamente in un suo sogno. Pietro è affaticato si prende
un bicchiere di acqua e si avvicina a Carlo che sta chiacchierando con Maria.
Giuseppe:” sto di nuovo sognando”
Sergio:”ma che dici sei sveglio e vegeto” Giuseppe gli sorride
Giuseppe:”si , si sveglio “ dopo un attimo di silenzio “come posso crederti? Tu stesso mi hai detto che se tu
fossi un mio pensiero cercheresti di convincermi che questo che sto vivendo sia la realtà”
Sergio:”si è vero ma stavo ragionando per assurdo. Questa è veramente la realtà” Giuseppe gli sorride
Giuseppe:”comunque sono stanco ho voglia di svegliarmi “ si alza e va verso i tre che stanno discutendo
allegramente del più e del meno “come va?” interviene interrompendo Carlo
Carlo:”stavo raccontando la mia ultima avventura amorosa” Pietro e Maria sorridono ricordando quello che
Carlo aveva raccontato loro un attimo prima. Giuseppe guarda nuovamente le corna che ha in testa
Pietro.
Giuseppe:”sono stufo di fare lo stesso sogno. Giuro non mangerò più così tanto la sera” i tre lo guardano senza
capire dove vuole parare “Quando ti decidi di dirgli che lo stai tradendo? Così la facciamo finita ”
dice rivolto a Maria. Poi guarda nuovamente le corna in testa a Pietro. I tre si guardano senza capire
realmente le parole di Giuseppe
Maria :”Pà ma cosa stai dicendo? Quanto hai bevuto?”
Giuseppe:”non ho bevuto nulla. Sono sobrio e stanco di questa messa in scena” Sergio interviene cercando di
sottrarlo alla presenza dei tre giovani , ma Giuseppe è più forte e non è facile smuoverlo “allora
quando glielo dici?”
Pietro:”ma cosa mi deve dire?”
Giuseppe:”che non ti ama più ed è innamorata di questo bell’imbusto” Pietro guarda Maria.
Maria:”non so di cosa sta parlando”
Sergio:”Giuseppe andiamo in terrazzo così ti chiarisci le idee” Pietro lo ferma
Pietro:”un momento mi sta dicendo che Maria mi tradisce con Carlo?”
Maria:”ma non è vero”
Giuseppe:”si che è vero li ho visti io tenersi per mano” Pietro è arrabbiato e guarda di traverso Carlo, lui alza le
mani come a dire che non capisce di cosa si sta parlando
Maria.”Pietro io ti amo e ti ho sempre amato”
Carlo:”è vero. Io e Maria siamo solo amici. Non capisco questa cosa” cerca di buttare acqua su quel fuocherello
prima che possa diventare un fuoco e distruggere ogni cosa.
Pietro: si toglie il copricapo di stoffa che contiene le corna. E’ parte di un costume di carnevale e lo consegna
nelle mani di Giuseppe, poi si avvicina a Carlo con fare minaccioso guardandolo fisso negli occhi
“credete che non vi ho visto come vi guardate?” Giuseppe guarda il copricapo che Pietro gli ha
consegnato e si rende conto che quello che ha visto non era una deformazione della sua
immaginazione ma un semplice copricapo di un costume di carnevale. Guarda Pietro che va minaccioso
verso Carlo. Ha un dubbio e se questo non fosse un sogno ma fosse la realtà? Lascia cadere il copricapo
a terra e cerca di fermare Pietro
Giuseppe:”Pietro ascoltami forse ho le idee confuso… ho fatto dei sogni ed adesso non so più se sto sognando
o sto vivendo la realtà” Pietro è troppo nervoso e non sente le parlo di che Giuseppe gli sta dicendo
“sono sicuro di aver sbagliato. Questa è la realtà, Maria ti ama e non ti ha mai tradito” ma è troppo
tardi Pietro è minaccioso verso Carlo
Carlo:” per me Maria è come una sorella” si giustifica
Pietro:”sta zitto” gli grida , Giuseppe cerca di trattenerlo
Giuseppe:”Pietro, ascoltami un momento” Pietro non può più ascoltare la rabbia lo sta accecando. Davanti agli
occhi vede solo il tradimento che Maria ha perpetuato nei suoi confronti sotto i suoi occhi. Maria
interviene cercando di allontanare Pietro da Carlo
Maria:lo strattona”adesso basta con questa commedia” Pietro la spinge e Maria cade a terra, Carlo interviene
Carlo:”non ti permetto di trattarla così” gli si scaglia contro spingendolo verso il tavolo. Cadono alcuni piatti dal
tavolo. I due lottano poi Pietro prende un coltello dal tavolo e lo minaccia Maria si infrappone tra i due e
involontariamente viene pugnalata. Cade mentre il sangue si impregna con le sue vesti. Sia Carlo che
Pietro restano immobili. Sergio è da un lato con la mano sulla bocca. Giuseppe si mette le mani tra i
capelli e si vede la disperazione nei suoi occhi.
Giuseppe: ”Dio mio cosa ho fatto!” si accascia vicino alla figlia morente , le accarezza la fronte “vorrei tanto
svegliarmi un’altra volta” le dice.
fine